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Spesso nel racconto di quel periodo storico che va dall’Unità d’Italia nel 1861…

Introduzione   Il seguente lavoro è un tentativo di sintesi dei processi di…

Drin Drin.“Emme! Rispondi tu.”È tutta la mattina che mi rompe le palle. Se…

Il suono delle cicale si impose, strappando Luigi da un sonno leggero. Leggero…

Giuseppe Dossetti ha incrociato quasi tutti i grandi eventi del ‘900: dall’avvento del…

L’Occidente è un mondo di moderati. Dall’ultimo agricoltore sud-europeo al primo degli industriali…

Mobilità per tutt3 È stato dimostrato come il trasporto pubblico giochi un ruolo…

«Uno spettro si aggira per l’Europa». Così iniziava un famoso libello del 1848.…

  TESTIMONIANZE Guido Salvini[1] (G.I.P presso il Tribunale di Milano, ex Giudice Istruttore)…

Tutti ricordano la strage di piazza Fontana che è scolpita nella memoria del…

In questo momento della mia vita mi trovo a pochi chilometri da Roma,…

Dalle lotte verticali a quelle orizzontali La sinistra non esiste più. O almeno…

Il campo profughi nasce come soluzione temporanea in risposta ad una situazione di…

Dopo la lunga amministrazione belga, il leader della corrente indipendentista della Repubblica Democratica…

Dopo un lungo periodo storico in cui le donne sono state reticenti a…

Immaginate di vivere in un paese straniero. Di sentire che la vostra vita…

Manifesto

Lucca, 2022

Ātman Journal nasce dalla volontà di due ragazzi lucchesi di voler respirare, ma nel nostro mondo, il mondo dell’economia e della finanza, del denaro e del capitalismo, non respiriamo. È evidente. Viviamo come possiamo, più male che bene, restiamo ai margini, e quasi sempre mimetizzati. Desideriamo la vita vera, quella che è assente, abbiamo paura di perderci per strada.

Conoscere, dice Socrate, è stabilire un collegamento. Il nostro intento è quello di creare un’isola, dove all’interno ci sia tutto: riepilogare le nostre realtà individuali mondane nella loro essenza o se preferite nella loro verità. La conoscenza del molteplice non ha mai fine ed è sempre parcellizzata. È quantitativa, orizzontale e scientifica. Non sazia l’anima. Non dà alcun senso alla vita, e a noi non interessa. Noi vogliamo far riemergere il senso originario della parola “tragedia“.

Per gli antichi greci la tragedia doveva sostanzialmente mettere a nudo la trama della vita che di solito resta celata, e produrre così a un tratto e fugacemente, il “soverchiante sentimento di unità” come scrive Nietzsche.

Buon divertimento e buona lettura.

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