NOTA
Nel 1995 la fotografia era analogica e questo significava che il fotografo doveva decidere tutto a priori: quale pellicola usare, negativo o diapositiva, colore o bianco e nero… Scelsi per questi scatti una pellicola innovativa in bianco e nero che aveva la caratteristica, all’epoca rivoluzionaria, di svilupparsi negli sviluppi dei negativi a colori. Assicurava una straordinaria nitidezza e una grande capacità di adattamento (la latitudine di posa). Le immagini che vedete sono state realizzate utilizzando due rullini in bianco e nero e altrettanti di diapositive per un totale di 144 scatti a disposizione – in media meno di dieci al giorno per la durata del viaggio
Dopo qualche anno, non troppi a dire il vero, l’avveniristica pellicola cominciò a ricoprirsi di strani puntini neri, probabilmente muffe che attaccano i negativi. A nulla valse le grandi attenzioni che avevo riservato loro per conservarli correttamente. Mi venne in aiuto la tecnologia digitale che nel frattempo si era imposta fra lo scetticismo di chi, allora come oggi, pensa che si stava meglio quando si stava peggio
Personalmente non mi sono mai posto il problema. Ho attraversato e conosciuto a fondo i due mondi dell’analogico e del digitale e questo mi ha permesso di avere una grande consapevolezza degli attuali processi tecnologici. Il nostro mestiere resta sempre lo stesso e l’incanto della fotografia continua.